Presentato ieri sera a Scanno, ore 18,30, il libro “Le ragazze della cooperativa”, presente l’autrice Lucia Visca con gli interventi di Eleonora de Nardis e M. Fiorella Rotolo.
Il libro racconta delle vicende della sinistra, le sue lacerazioni, le sue speranze viste e vissute da un paese dell’alto Lazio, Allumiere. È qui nell’autunno 1970 che un gruppo di giovani costituiscono “La Lumiéra cooperativa abbigliamento”, dichiarando col nome due cose. L’orgoglio di vivere in una delle aree con maggiore tradizione operaia del centro Italia, grazie alla secolare presenza delle miniere di allume. E la voglia di far diventare mestiere e lavoro l’arte femminile del tagliare e cucire.
La vicenda delle ragazze di Allumiere si intreccerà, per strane circostanze della storia, con la fuoriuscita dal Pci dei contestatori di Manifesto, con i successi della grande moda romana e, dopo, con la crisi indotta dall’emergere della Milano da bere.
A dar vita all’esperienza de “La Lumiera” sono infatti due militanti del Pci, usciti dal partito dopo la radiazione di Pintor e Rossanda: lui è Giorgio Pirandello, nipote del drammaturgo Luigi, lei Adriana Ferri, figlia di Ida Ferri, celebre per l’invenzione di una scuola di taglio e cucito nonché dirigente dell’Udi. Sulle colline di Allumiere Adriana e Luigi provano a dar vita all’Utopia. “La Lumiéra”, seppur andata in crisi negli anni Novanta, ha cambiato la storia collettiva di un paese e quella personale di centinaia di donne.