Ambiente, Wwf Abruzzo fa il bilancio sull’attività del 2022

Il punto su lupo, orso e taglio dei boschi.

Tempo di bilanci per il Wwf Abruzzo che ha illustrato i progetti portati avanti nel corso del 2022. “Abbiamo raccontato tutto quello che abbiamo seguito da quelle della protezione delle specie simbolo come l’orso marsicano, il lupo, il fratino, specie che continuano a necessitare di tutela, attenzione e protezione. Purtroppo assistiamo anche a livello nazionale a proposte – ha spiegato il delegato Abruzzo del Wwf, Filomena Ricci – che vogliono addirittura lo stato di protezione del lupo o aprire la caccia in aree di zone protette e parchi urbani. Per questo ribadiamo che occorre molta attenzione sulla tutela e salvaguardia del nostro patrimonio faunistico”. “Inoltre – ha aggiunto – abbiamo presentato altre attività del Wwf come il posizionamento contro i tagli boschivi che avvengono in Abruzzo in maniera troppo discriminava e con valutazioni troppo approssimative o anche il consumo di suolo che continua ad essere eccessivo nella nostra regione. In tutto questo ci sono degli scenari globali come quello del cambiamento climatico e della presenza della plastica in mare che ci propongono delle scelte che sono si politiche di livello nazionale e internazionale ma che dipendono anche da noi e dai nostri comportamenti e dunque è importante lavorare per favorire le buone pratiche che possono contrastare questi fenomeni”.

Il presidente della sezione Wwf Pescara-Chieti Nicoletta di Francesco ha poi illustrato quelle che sono le vertenze in atto, ricordando che anche quest’anno manca all’appello il Parco Nazionale della Costa teatina: individuato nel 1997, istituito nel 2001 e perimetrato nel 2015 da un commissario ad acta, non è mai stato attivato, di fatto lasciando un territorio come quello della costa dei trabocchi in balia di programmazioni non strutturate. È proseguito l’impegno del WWF per la tutela del territorio attraverso battaglie su vertenze storiche: dalla messa in sicurezza dell’acquifero del Gran Sasso, minacciato dall’interferenza dei laboratori sotterranei di fisica nucleare e delle gallerie autostradali, alla tutela dei territori attraversati dal metanodotto SNAM e della centrale di Sulmona all’opposizione ai nuovi centri commerciali.

Fonte: WWF ABRUZZO

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