Le antiche emozioni del Venerdì Santo tra culto e memoria

Un venerdì di passione, rappresentato anche in Abruzzo dalle suggestive processioni con cui i cristiani commemorano la salita sul Golgota e la crocifissione di Gesù Cristo.

Eventi che rappresentano una grande attrattiva non solo per i credenti, ma per intere comunità, proprio per il loro coinvolgimento e la loro forza. La processione più antica non solo d’Abruzzo ma d’Italia, è quella di Chieti, nata nell’842 dopo Cristo. La rappresentazione è nota per il Miserere di Saverio Sellecchi e i confratelli incappucciati, elemento presente anche nella processione di Lanciano (Chieti) e Scanno (L’Aquila). C’è poi la processione del Cristo morto dell’Aquila, che ha assunto un significato particolare dopo il sisma del 2009: il corteo sfila in rigoroso silenzio tra i palazzi del centro storico che di anno in anno stanno rinascendo.

Molteplici le processioni in provincia di Pescara, famosa in particolare quella di Penne, mentre a Teramo sono due gli appuntamenti, quella dell’alba, della Desolata, e quella del tramonto. Un’altra rappresentazione molto antica è quella di Penne (Pescara), istituita nel 1570, in cui si può ammirare la Coperta funebre, anche conosciuta come Copertone, ricamata in oro e argento e fili di seta variopinti con la tecnica del punto raso. Antica anche la processione Sulmona (L’Aquila), in attesa della celebrazioni della “Madonna che scappa” della domenica di Pasqua, la processione di Lanciano (Chieti), aperta dall’alto e caratteristico vessillo dell’Arciconfraternita, la cosiddetta “pannarola”, seguita dal Cireneo scalzo che si accolla la croce. Ci sono, infine, le processioni di Vasto (Chieti), di Giulianova (Teramo),  di Avezzano, Celano e Tagliacozzo, in provincia dell’Aquila, altrettanto famose.

La Processione degli Incappucciati e del Cristo morto a Scanno

Tra tradizione e fede il Venerdì Santo a Scanno è caratterizzato da due antichi riti processionali molto suggestivi e toccanti. “La processione degli Incappucciati”, organizzata dalla Confraternita della Madonna delle Grazie, come da tradizione si snoda lungo le strade del borgo antico per la visita ai sepolcri.  

I confratelli, con il volto coperto dal cappuccio bianco e gli occhi che guardano la strada attraverso i due minuscoli fori, a passi lenti e a coppia, incedono per le strade di pietra tra antichi palazzi e case colorate dal tempo. L’antico cerimoniale che testimonia il lutto per la morte di Cristo è reso ancora più struggente da canti molto tristi come “Il cristiano a pié della Croce” che tende ad avvicinarsi alla melodia devozionale tipica della nostra regione. Non è certo agevole ricercare le origini di questa tradizione che si può far risalire alla metà dell’800 quando il cappellano Don Paolo Parente istituì la cerimonia religiosa in quanto il Venerdì Santo è tradizionalmente giorno di penitenza obbligatoria per tutta la Chiesa e giorno di celebrazione della passione del Signore.

La giornata ha il suo culmine al calar della sera, quando alle ore 21,00 la Processione, più intima e mistica, del “Cristo morto” percorre le vie interne accompagnata dalle struggenti note di un prezioso Miserere, canto che fa da sfondo a numerose celebrazioni del periodo pre-pasquale in quasi tutte le località dell’Abruzzo.

Altro appuntamento, il sabato, con la rappresentazione teatrale della “Passione di Gesù” nel palazzetto dello sport di Scanno in viale degli Alpini.

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