“Esplorando”… Frattura nuova (quinta parte)

La vera forma di vita normale iniziò con l’abbandono delle baracche e il trasferimento nelle nuove case di Frattura nuova, ubicata nell’attuale zona non molto distante da Frattura Vecchia. La vita ricominciò a scorrere e ripresero le tradizioni popolari, si celebravano e si festeggiavano, come meglio si poteva, i matrimoni, i battesimi e le altrettanto sentite festività civili e religiose che portavano un clima di serenità e di speranza.

Il Costume

Ogni popolo si riappropria del passato attraverso testimonianze che appartengono alla sua storia di vita. Un’importante scoperta è stata per Frattura il ritrovamento dell’antico costume. Osservandolo bene somiglia ai costumi arabi, forse ciò determinato dall’influenza delle dominazioni orientali in Sud Italia. Un’enorme fascia damascata arricchisce il copricapo, i colori sono l’oro e il viola, i colori rosso e blu lo rendono luminoso.

Importante una litografia originale di Levilly Parigi su disegno di Sgroppo tratta dalla rara raccolta ” Royaume des deux Sicilies. Costumes. Desinnes sur lieux” edita a Parigi da P.Marino nel 1826. L’opera presenta il titolo sia in francese che in italiano perché veniva stampata e venduta anche a Firenze presso l’editore Antonio Campani. Litografia con bellissima coloritura d’epoca in buone condizioni. A Frattura ultimamente è stato riprodotto in loco il costume. Le ragazze e i ragazzi rievocano il matrimonio interpretando gli sposi. La festa è sempre arricchita da costumanza, tema del passato, nei canti, nei dolci, nei liquori, nell’ esposizione di oggetti in legno, ferro, ceramiche del passato.

Dal libro “A raccontar Frattura” di Armando Iafolla e Luciana D’Alessandro

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