I cittadini rilanciano lo stazzo del Monte Genzana

Sabato 4 novembre, su iniziativa del Circolo culturale e ricreativo “Rolando Martorella”, si svolgerà un’escursione allo stazzo del monte Genzana. L’escursione mira a rendere noto il progetto di raccolta fondi per la ristrutturazione, rivalutazione e allestimento dello stazzo. Il circolo culturale “Rolando Martorella” è intenzionato a far scoprire il Rifugio, sito a circa 1800 slm, alle pendici del Monte Genzana. La rivalutazione dello stabile aggiungerebbe un’infrastruttura strategica per il territorio montano. Territorio spesso privo di servizi sia per i cittadini abruzzesi che per i turisti. Il Circolo chiama in aiuto i volontari. Chiunque può sostenere l’iniziativa attraverso la donazione di materiali, partecipando in prima persona alle giornate dedicate ai lavori in montagna. Ovviamente è possibile fare delle donazioni in denaro attraverso la raccolta fondi attiva sulla piattaforma “Go found me”. È anche possibile lasciare materialmente un’offerta presso la sede del circolo “Rolando Martorella”, sita in Contrada Frattura. Gli organizzatori dichiarano che “La giornata di sabato 4 novembre vuole dunque essere innanzitutto un momento da trascorrere bene insieme in montagna e allo stesso tempo un’occasione di confronto critico e scambio di idee sulla realizzazione del progetto. Ci auguriamo infine che l’iniziativa possa avere un riscontro positivo e il massimo successo auspicabile!“.

La giornata dedicata allo Stazzo potrebbe essere annullata o rinviata qualora le condizioni metereologiche non dovessero consentire il sereno svolgimento della stessa.

Lo Stazzo è un’infrastruttura strategica per il Monte Genzana

Adamo Sarra, organizzatore dell’Evento con il Circolo, dichiara “l’infrastruttura è strategica per Comuni di Scanno-Frattura, Pettorano, Introdacqua perché offre dei vantaggi di pernottamento turistico. In futuro sarebbe bello poter godere delle montagne abruzzesi attraverso strutture ricettive autentiche e in linea con le tradizioni del territorio“. Le Amministrazioni in cui ricadono i rifugi montani, potrebbero organizzare la materia turismo all’interno di un nuovo ambito territoriali per gestire in forma associata l’informazione e l’accoglienza turistica, definendo congiuntamente le azioni di promozione. Lo strumento ideale sarebbe la convenzione tra i Comuni per la gestione associata dell’accoglienza e dell’informazione turistica.

Sulla materia turismo, L. Reg. 15/2023 favorisce “processi di aggregazione programmatica, progettuale, operativa e coordinata tra soggetti pubblici e privati per sviluppare una cultura di governo locale del turismo, connessa alle strategie e alle programmazioni regionali […]”. Savino Monterisi, vincitore del Premio Arpea con il libro Infinito Restare, sull’iniziativa fratturese dichiara “Trovo molto interessante che i rifugi siano d’interesse degli abitanti dei paesi, non è un fatto scontato anzi. Penso al mio monte Morrone dove i rifugi sono spesso in stato di degrado o abbandono. Ristrutturare un rifugio è un modo per essere restanti, vuol dire occuparsi dei luoghi, prendersene cura, salvarli dall’abbandono soprattutto ora che la montagna è sempre meno vissuta come luogo di produzione. È un modo per offrire un servizio a chi vuole continuare a fare la pastorizia sulle nostre montagne praticando l’alpeggio oppure per chi decide di attraversarla per scopi ludici. In entrambi i casi, è un modo per salvaguardare il patrimonio agro silvo pastorale esistente, per rifunzionalizzarlo e farlo essere ancora attivo e a disposizione delle comunità”.

Insomma, l’iniziativa del 4 novembre ha smosso e attirato le coscienze di coloro che sognano l’Abruzzo dei servizi. Volere è potere.

Marco Alberico

Lascia un commento

error: Alert: Il contenuto è protetto!