La Foce non dimentica: “Quei giorni del Premio Scanno”

Il mese di settembre, insieme a giugno, sono stati da sempre i mesi preferiti dal Premio Scanno. Quest’anno purtroppo la manifestazione non ha avuto luogo; una grave assenza per il nostro paese.

Il Premio nasce nel 1973, quasi cinquant’anni fa, per iniziativa di Riccardo Tanturri de Horatio, professore universitario di Lingua e Letteratura Italiana, scrittore, poeta e giornalista. Inizialmente voluto come riconoscimento letterario, presto moltiplica le sezioni fino ad arrivare ad essere un importante premio multidisciplinare del panorama culturale italiano e internazionale.

Di seguito alcune brevi citazioni in occasione del suo decennale:

Come una tortora accovacciata nel verde, piume di vecchie tegole e case di cenere e di granito, col petto bianco della cattedrale che guarda verso la valle. Scanno ogni anno attende con pietosa indolenza il breve turbine di fantasia che segna la nascita della sua estate. Sono voci di narratori, di letterati, ecc. che accendono di parole i silenzi dei vicoli torti, dove i muri fermano il tempo in ondulazioni di Medio Evo e dalle facciate del tardo Rinascimento sporgono balconi in ferro di barocca opulenza. Una cittadina che sembra lontana dal turbine della vita. (Massimo Griffo, scrittore e giornalista, da Il Giornale, 18 giugno 1983)

Scontato il decimo Scanno per la narrativa -tra diario e racconti- La casa del perché di Mario Soldati (Mondatori): la giuria, sotto la guida di Mario Sansone, ha dato ragione ai non casuali pronostici della vigilia (e antivigilia). Meno male: due sorprese sarebbero state troppe. La commissione di poesia, presieduta da Bigongiari, ha difatti deciso di non assegnare il premio. Già annunciati, invece, i premiati di questo ruspante enciclopedico Scanno: Giancarlo Del Re per il giornalismo culturale, con riconoscimenti speciali per Piero Accolti e Carlo Barrese; il magistrato Gianfranco Amendola per l’ecologia, Massimo Severo Giannini e Riccardo Orestano per il diritto; Francesco Liso, Gian Primo Cella e Tiziano Treu per le relazioni industriali. Un premio per il teatro è andato a Giorgio Albertazzi. (Achille Di Giacomo, giornalista, da Il Tempo, 19 giugno 1983)

La narrativa, dunque, ha visto il trionfo di Mario Soldati con la sua raccolta di prose; agili tagli di fantasie e di memorie nell’inconfondibile stile ricco di umori di uno tra i più effervescenti narratori contemporanei. Al premio, quest’anno, è stato affiancato un convegno durato tre giorni che ha avuto per tema La narrativa italiana oggi: situazione e nuove frontiere. La letteratura, si dice comunemente, è come l’amore: chi lo fa non ne parla e chi ne parla non lo fa. E, qualcuno, con un po’ di provocazione, si chiedeva perché parlare di questi temi in un momento di recessione economica. Ma i premi di cultura hanno regole tutte particolari: Scanno, in questo, va rispettata. (Renato Minore, giornalista, da Il Messaggero, 21 giugno 1983).

Gli estratti riportati appartengono ad articoli apparsi sulla stampa nazionale, editi nel libro-raccolta “Scanno, un mito” di  Michele Rak e Riccardo Tanturri, 1988.

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