Assenza medico di base; l’appello disperato dei cittadini di Scanno

Il medico di famiglia nel nostro, come in tanti piccoli Comuni, è una figura importantissima: la sua assenza sul territorio comporta una lesione del diritto alla salute come diritto dell’individuo costituzionalmente garantito. I cittadini si sentono abbandonati e, ovviamente, spaventati. Tanto più in un periodo come quello che stiamo vivendo. Essendo, inoltre, un paese abitato da persone per lo più anziane, tante delle quali vivono da sole, le difficoltà aumentano in modo esponenziale come anche gli spostamenti.

Dopo la revoca e il trasferimento del dott. Stefano Di Lollo, che aveva in parte sostituito la dott.ssa Mara Di Rienzo andata in pensione, circa 650 cittadini scannesi dovranno recarsi fuori dal proprio Comune di residenza per poter effettuare visite o ricevere assistenza. Una situazione inaccettabile da risolvere al più presto anche con una “soluzione ponte” come proposto dal sindaco Mastrogiovanni che consenta l’assegnazione di un medico di Medicina Generale per Scanno, oltre all’estensione del servizio 118 dalle attuali dodici ore a ventiquattro ore e anche la presenza del Pediatra di Base che manca da circa 22 anni. Il sindaco con una lettera inviata al ministro della Salute, al presidente della Regione, all’assessore alla Sanità e al direttore della ASL1Abruzzo, ha rappresentato la “condizione di grave disagio che sono costretti a subire molti cittadini di Scanno e dell’Alta Valle del Sagittario, per l’ insufficiente offerta dei minimali servizi sanitari. Della mancanza del medico si è interessato in modo deciso anche il circolo locale del Pd che ha provveduto alla raccolta di firme e il coinvolgimento del Prefetto dell’Aquila. 

L’assistenza sanitaria in Italia fa capo a due figure: il medico di base (o di famiglia) e il pediatra. Questi medici non sono dipendenti delle aziende sanitarie, ma prestano i loro servizi dietro uno specifico accordo, operano cioè in “convenzione” con il Servizio Sanitario, valutando le cure e gli approfondimenti necessari per i pazienti, regolando l’accesso a esami, visite specialistiche, ricoveri e trattamenti (farmacologici e non). In particolare il medico di base è una fondamentale figura di collegamento tra il cittadino e il Servizio Sanitario Nazionale. Il medico di base può assistere fino a un massimo di 1.500 pazienti e deve garantire l’apertura dello studio per 5 giorni alla settimana.

Mancando tutto questo; “l’appello”, come si può capire, si trasforma in un vero e proprio “grido d’aiuto”.

Vignetta: Stefano Di Vitto

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