Ju Buk: La “tre giorni” tra memoria e liberazione

Il festival letterario tutto al femminile “Ju Buk” che nel gergo locale indica la bisaccia del pastore transumante, ha preso il via ieri 28 luglio tra memoria e capovolgimento di stereotipi.

La prima giornata, dedicata alla narrativa, si è aperta con l’esordiente abruzzese Kristine Maria Rapino, autrice di “Fichi di marzo” (Sperling&Kupfer) che narra le vicende di una famiglia di pastai della Majella. A seguire, parola alla scrittrice siciliana Anna Giurickovic, che vive tra Roma e Parigi, con il libro “Il grande me” (Fazi), pubblicato nel 2020.

La kermesse, giunta alla terza edizione, diretta magistralmente dalla sociologa e giornalista Eleonora de Nardis e promossa dal comitato Scanno Borgo in festival con gli alti patrocini del ministero della Cultura e della Regione Abruzzo, ha fatto registrare il tutto esaurito nell’Auditorium Guido Calogero. Un inizio dunque molto positivo e partecipato.

Le foto della giornata di Enzo Gentile

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