Glorie di San Martino; taglio del primo “palancone”

A circa 40 giorni dall’evento che, secondo tradizione, si terrà la sera del 10 novembre, vigilia di San Martino, domenica scorsa sono già iniziati i preparativi per allestire le grandi pire.

I “palanconi” sono grossi e lunghi travi di legno altissimi, fino ai diciotto, venti metri, che, conficcati nel terreno, serviranno a contenere la legna e altro materiale da ardere per formare le cosiddette “Glorie”, allestite nei tre colli che circondano il borgo di Scanno, nelle contrade di Cardella, la Plaja e San Martino.
La tradizione delle Glorie, affonda le sue origini negli antichi culti pagani dove il fuoco era utilizzato nelle cerimonie di purificazione e di rinnovamento, anche se ad oggi non abbiamo una datazione certa di questa manifestazione.

La festa di San Martino è uno dei momenti dell’anno che più ci ricorda da vicino i festeggiamenti dell’antico Capodanno pagano, quando la vita si svolgeva secondo il calendario agricolo. La giornata di San Martino, concludeva infatti il ciclo dei festeggiamenti di dieci giorni del nuovo anno agrario. Il Capodanno pagano o ““Capetièmpe””, secondo il dialetto abruzzese, si apriva il 31 ottobre, in seguito adattato alla ricorrenza di Ognissanti,  e si concludeva appunto il giorno di San Martino.
A Scanno, il fuoco è il protagonista indiscusso della giornata, a lui dedicano il loro tempo, la loro energia le tre contrade del paese, ognuna delle quali si contende “lo scettro” del “fuoco più spettacolare”!

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