L’ecologia non è una favola, e non è nemmeno una lezione morale. È una disciplina adulta. Un pensiero maturo. Una scelta politica. Chi ne parla solo in termini poetici o di sensibilizzazione non ha capito il problema.

Non serve commuoversi davanti alle immagini dei ghiacciai che si sciolgono, se poi si continuano ad usare combustibili fossili senza un piano reale. Non basta emozionarsi per gli incendi estivi, se poi le politiche forestali sono quelle di sempre. Non è questione di sensibilità, ma di consapevolezza. Di responsabilità. Di scelte coerenti e quotidiane. Per decenni l’ecologia è stata presentata come qualcosa di romantico. Un problema per poeti, filosofi, o al massimo per attivisti radicali. Non per imprenditori, non per politici veri. E invece è proprio questo il punto. Non c’è nulla di più concreto, reale, economico e sociale dell’ecologia. Non è un accessorio della politica: è il cuore della politica stessa. Non è un tema per anime belle: è un tema per chi governa, per chi produce, per chi consuma. È economia, è industria, è urbanistica. È infrastruttura. Oggi il rischio è che l’ecologia diventi l’ennesima occasione persa per fare davvero politica. Si moltiplicano convegni, tavoli tecnici, dibattiti interminabili. Si lanciano slogan, si riempiono manifesti, ma la sostanza rimane immobile. Perché cambiare davvero costa fatica, richiede competenza, comporta scelte impopolari. Significa scontentare qualcuno oggi per non deludere tutti domani.

Ma oggi è più comodo raccontare favole. Illudersi che basti una borraccia di metallo per cambiare il mondo, che basti un manifesto per salvare il clima. Questo è infantilismo, non ecologia. Questa è la favola che ci stiamo raccontando per non affrontare la realtà. La realtà è che non abbiamo alternative. Dobbiamo ripensare il nostro modo di abitare il pianeta. Non solo i gesti simbolici, ma le abitudini vere. Non solo le grandi opere, ma soprattutto i piccoli gesti quotidiani, le piccole scelte ripetute. L’ecologia adulta chiede rigore scientifico, politiche integrate, coerenza nella pianificazione. Chiede investimenti in tecnologia pulita, in ricerca, in formazione continua. Chiede una cultura nuova del vivere comune. Non sarà facile, non sarà immediato, e forse non sarà neanche popolare. Ma è necessario. Perché l’ecologia vera non è una favola che ci conforta, è la presa di coscienza più seria della nostra epoca. Una chiamata alla maturità. Alla concretezza. È una sfida politica, sociale, economica, e persino culturale. È il terreno su cui misurare il nostro tempo e la nostra credibilità. È il metro con cui le prossime generazioni giudicheranno quelle precedenti. Non raccontiamoci più storie: guardiamo i dati, i fatti, i numeri. Guardiamo le responsabilità, le soluzioni possibili, le scelte urgenti. Guardiamo in faccia la realtà. Perché di favole, ormai, non abbiamo più bisogno. Abbiamo bisogno solo di diventare adulti.
Fabio Cavallari