I documenti li aveva chiesti in un’interrogazione il consigliere di opposizione Fernando Ciancarelli, ma a prenderli sono andati i carabinieri-forestali, incaricati dalla procura della Repubblica di Sulmona per la verifica della correttezza dei lavori di messa in sicurezza delle sponde del lago di Scanno. I militari, su disposizione della procura, stanno verificando se, nel corso dei lavori, sono state rispettate tutte le prescrizioni e se, tra le altre cose, “le gabbionate, utilizzate per stabilizzare le rive, sono state posizionate seguendo l’andamento naturale del terreno”.
Le opere erano state avviate nel maggio scorso, con chiusura lavori prevista ad agosto: quasi 300mila euro per rafforzare le sponde lacustri dalla foce del fiume fino all’hotel Acquevive.
Interventi propedeutici anche al rifacimento dell’asfalto della circumlacuale che la Provincia si è impegnata a finanziare. Per eseguire i lavori sono stati tagliati alcuni alberi e, soprattutto, questa l’ipotesi su cui si sta indagando, potrebbe essere stato modificato il profilo delle sponde. L’inchiesta aperta è al momento contro ignoti.
Il germe