Progetto “Turismo di Ritorno”

Nell’assemblea nazionale di sabato 1°ottobre, il sindaco di Scanno Giovanni Mastrogiovanni è stato nominato coordinatore regionale, insieme a Lorenzo Berardinetti, nell’ambito del progetto dedicato al Turismo di Ritorno.

“Vogliamo cominciare a lavorare da subito a questa iniziativa, che ritengo sia un’importante opportunità, tesa soprattutto a valorizzare il nostro territorio, nell’ottica del rilancio turistico e di sviluppo economico” ha affermato il sindaco. “Con il Protocollo d’intesa con Rete Destinazione Sud, abbiamo aderito al progetto del Comitato Promotore Nazionale e Internazionale “2023 Anno del Turismo di Ritorno” , per rinsaldare i legami con i nostri connazionali all’estero, riportarli nei nostri paesi, facendo leva sul turismo e mettendo in sinergia le imprese, le eccellenze culturali e produttive nostrane ed estere, puntando ad attirare investimenti, ad attivare l’export, incontri commerciali, creando collaborazioni con i nostri connazionali. Una strategica opportunità dunque” conclude il sindaco “per Scanno e l’intero territorio”.

Ritorno in Italia

Il progetto è ben avviato, tanto che è stato recentemente illustrato sia alla Camera dei deputati, sia al Parlamento europeo, inserito nel novero dei candidati a diventare progetto pilota Ue. Il tutto, nel contesto di un programma che ben si sposa con le tematiche della sostenibilità e della valorizzazione delle fonti di energia rinnovabile.

Un progetto dalle radici profonde, frutto dell’iniziativa di Rete Destinazione Sud. Il network d’imprese costituito da tour operator, agenzie di viaggio, strutture ricettive, società di consulenza e dell’information technology, ristoratori, società di trasporto, reti d’impresa e consorzi del Meridione è nato ufficialmente nel 2014, dopo una gestazione di circa due anni, e oggi include anche un numero crescente di istituzioni locali, a livello comunale, provinciale e regionale.

Il progetto si incardina sulla volontà di molti nostri connazionali all’estero di rientrare nel nostro Paese. E questo in tutte le modalità possibili: dal cosiddetto turismo di ritorno, da cui deriva direttamente l’idea dell’iniziativa del prossimo anno, fino al trasferimento definitivo in ottica magari di ripopolamento dei borghi dispersi, nonché a investimenti, joint-venture, operazioni di import-export e acquisizioni di immobili, comprese strutture alberghiere. Tutte opportunità in stretta collaborazione con le istituzioni locali, in grado di fornire informazioni dettagliate e precise, nonché preziosi contatti per la realizzazione di ogni singola operazione. E questo proprio grazie al network creato non solo nella Penisola, in collaborazione con circa 700 comuni, tra cui alcuni tra i Borghi più belli d’Italia, ma anche all’estero. A cominciare dal Sud America dove è più forte è la presenza di persone con radici tricolori.

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