Per il rilancio di Collerotondo

Archiviata l’acquisizione di tutti i beni della ex società Valle Orsara, avvenuta, il 30 dicembre 2021, quando il Sindaco di Scanno, Giovanni Mastrogiovanni, ha sottoscritto il contratto con la curatela fallimentare, si è in attesa di conoscere quali iniziative l’Amministrazione comunale vorrà mettere in atto. Con la firma del rogito si è chiusa un’annosa vicenda che andava avanti da diversi anni. È un primo importante passo per il rilancio della stagione invernale e della stazione sciistica scannese che andrà riorganizzata con il coinvolgimento di tutti i portatori di interesse e l’indispensabile ulteriore sostegno della Provincia e della Regione che hanno già dimostrato sensibilità ed impegno su questo delicato tema.

Il prossimo passo sarà quello di affidare la gestione dell’intero bacino, ci si auspica una concessione almeno ventennale, per una delle principali fonti turistiche soprattutto nel periodo invernale. È prioritario, inoltre, assicurarsi che gli impianti siano in funzione continuativa soprattutto durante il periodo estivo. Certo gli interventi da effettuare non sono di poco conto; a partire dalla rimessa in sicurezza e dalla manutenzione della seggiovia di arroccamento e delle sciovie a monte, la ristrutturazione dei rifugi, la sistemazione delle piste, dell’impianto di innevamento artificiale, per finire con qualche novità che possa arricchire l’offerta turistica.

A tal proposito, oltre a ripensare anche allo sviluppo di Passo Godi, a ragione dei fondi disponibili del PNRR, in accordo con Roccaraso e le altre stazioni sciistiche abruzzesi, la Foce, già nel 2019 (numero di aprile), propose  un’idea innovativa per il nostro territorio, che di seguito riportiamo.

…sciare anche d’estate

Navigando su internet, alla ricerca di qualche buona idea da proporre per rilanciare il turismo e più specificatamente lo sci e gli altri sport invernali connessi, siamo incappati in qualcosa che ha del sensazionale. Se si pensa, infatti, che la zona di Collerotondo è già servita da una seggiovia di arroccamento e in più ci sono diverse piste tracciate, come ad esempio il “pistone”, si potrebbe attuare lo stesso sistema di cui parleremo appresso utilissimo per praticare lo sci in qualsiasi mese dell’anno e in qualsiasi condizione climatica.

Ciò è già realtà nel territorio di Noeux-Les-Mines, nel dipartimento francese del Pas-de-Calais dove sui sedimenti di una ex miniera sorge una stazione sciistica unica in Europa. Nonché quella alla più bassa altitudine: solo 129 metri. Uno spazio di diecimila metri quadrati, tra piste di diversa difficoltà, dossi e salti per gli snowboarder. La superficie dove sciare è formata da tappeti sintetici costantemente umidificati da diffusori a spruzzo, per scivolare meglio. “Per semplificare al massimo, si tratta di tappeti di plastica non abrasivi. Si puo cadere e fare la pista tutta con il sedere senza farsi male”, spiega Christophe Delos, patron della stazione. Aperta venti anni fa, attira circa 25mila sciatori l’anno, in ogni stagione. “Andiamo spesso in montagna e anche qui – racconta uno sciatore – E’ diverso il modo di staccare le curve, qui è necessario fare più pressione”. “Per chi sa sciare bene qui è ancora più facile”, dice un altro.

A Noeux-Les-Mines le ultime miniere hanno chiuso nel 1968. La regione è una delle più povere della Francia. La stazione sciistica negli anni ha assunto anche un ruolo sociale. “Offre la possibilità di fare questo sport a tutta la popolazione – spiega Thierry Tassez, vice presidente della comunità dell’Artois – i prezzi sono davvero modici, tra i 5 e i 12 euro, anche per questo registra ottimi numeri”.

Amanti dello snowboard o degli sci, vi si recano da tutto il nord della Francia, ma anche da Belgio, Inghilterra e da Parigi senza attendere la prima neve. Il sito accoglie il pubblico su tre piste, rigorosamente artificiali. Un meccanismo che funziona a prescindere dalle precipitazioni atmosferiche, in un complesso che ancora non ha uguali in Europa. Ci sono una pista verde lunga 320 metri, una rossa con 21 gobbe e una blu. Ancora, tre trampolini, una corniche (strada/pista panoramica) e anche un half-pipe per temerari e soprattutto snowboarder. “L’anno scorso la federazione inglese ha disputato qui i suoi campionati di freestyle”, racconta il direttore del sito, Christophe Delos. Un tappeto sintetico, costantemente umidificato da specifici diffusori a spruzzo fa le veci della neve fresca, garantisce quel misto di velocità e scivolamento che solo una discesa sul bianco sa garantire, seppure con peculiarità leggermente diverse da quelle del manto naturale. “Si ha l’impressione di essere su neve fresca perché si va giù a velocità di poco inferiori, rispetto a quelle su neve battuta – prosegue Delos – il che rende necessario accentuare i movimenti. Provare prima qui, significa ritrovarsi al top sulla neve vera”.

Tornando a noi, dunque, e visto che ci sarebbero tutte le condizioni per mettere su un impianto del genere, compreso l’utilizzo dell’ intermedia del Carapale per la risalita, perché non provarci? Basterebbe copiare e diventare così l’unica stazione sciistica del centro sud in grado di offrire un servizio veramente unico e diverso che altri centri non hanno. Un impianto esclusivo per l’Abruzzo e per tutti gli amanti della montagna, dell’aria aperta, dello sport e dello sci con la possibilità di usufruirne in ogni mese dell’anno, anche in piena estate.    

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